Questo mese Natural 1 vi offre un Focus su fitocosmesi e dermatologia. Cogliendo l’occasione concediamoci un po’ di tempo per parlare di Bellezza. Che cos’è in fondo la bellezza? Ci sarà qualcuno che conosce già la risposta. In inglese si direbbe “it’s in the eye of the beholder” cioè è negli occhi di chi guarda. Sicuramente il modo in cui percepiamo la bellezza differisce in ciascuno di noi. Ma dobbiamo ammettere la presenza di una bellezza soggettiva e una bellezza oggettiva.
Tralasciando per ora la visione soggettiva, mi sono imbattuta in una teoria che cerca di spiegare la bellezza oggettiva. Si tratta della teoria darwiniana della bellezza. Ci sono infatti dei canoni universali di bellezza che travalicano i confini degli Stati e oltrepassano gli Oceani.
Come possiamo spiegare questa universalità? Tale teoria ci suggerisce di cercare la risposta nel passato, fino all’Età della pietra, dove i nostri antenati, ancora prima di sviluppare un linguaggio per comunicare tra di loro, avevano già afferrato il senso del Bello. Pensiamo ai primi dipinti nelle caverne e agli utensili o alle armi che l’Homo erectus intagliava nella pietra e modellava in una forma simmetrica somigliante a una foglia appuntita o una goccia d’acqua. Erano opere d’arte che prendevano puramente ispirazione dalla natura. Espressione primordiale di ciò che oggi consideriamo “bello”.