Editoriale Natural 1 – dicembre 2018

Qualche settimana fa su alcuni quotidiani è stata pubblicata la notizia del sequestro da parte della Guardia di Finanza di oltre un milione di prodotti cosmetici contenenti concentrazioni di metalli, in particolare cromo e nickel, notevolmente superiori ai limiti imposti dalla regolamentazione comunitaria di settore, e perciò pericolosi per la salute dei consumatori.
Nella notizia era inoltre riportato che “le etichette sulle confezioni dei cosmetici indicavano la presenza di componenti estremamente nocivi (‘Mica’, ‘Magnesium stearate’, ‘Dimethicone’, ‘Paraffinum liquidum’, ‘Polybutene’, ‘Phenoxyethanol’) sia per il consumatore che per l’ambiente”. Chiunque abbia un minimo di confidenza con le formulazioni dei cosmetici e sia in grado di comprendere un INCI, acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, la denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta i diversi ingredienti presenti all’interno di un prodotto cosmetico, può rendersi conto che i “componenti estremamente nocivi” non sono altro che alcune delle materie prime comunemente utilizzate nelle formulazioni di questi prodotti.

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