Editoriale Natural 1 – luglio-agosto 2014

Come riconoscere la specie di una pianta? Immaginate di essere uno studente di Medicina nel 1500. La conoscenza e la capacità di riconoscere una pianta poteva fare la differenza e salvare vite umane. Tuttavia l’unica fonte di conoscenza a disposizione erano i primi erbari, che raccoglievano brevi descrizioni e raffigurazioni delle caratteristiche principali di una pianta. In assenza di un esemplare vivo da esaminare, questi erano l’unica fonte autorevole per poter apprendere la scienza della botanica. Da qui nacque l’esigenza di coltivare esemplari di piante, in modo da dare agli studenti un’esperienza diretta tramite l’osservazione naturalistica. I primi orti botanici universitari così ebbero un ruolo fondamentale per la crescita della disciplina e della preparazione dei futuri medici.
Passarono due secoli e divenne di fondamentale importanza poter classificare e dare un ordine all’Imperium Naturae. La tassonomia è la scienza che racchiude il metodo di classificazione di piante e animali. La parola deriva dal greco, taxis (ordine) e nomos (regola). La tassonomia linneana fu un metodo di classificazione importante e innovativo in quanto introdusse la nomenclatura binomiale. Tuttavia si trattava comunque di una identificazione morfologica, osservando forma, dimensione, colore ecc. Un metodo che purtroppo dipende molto dal buono stato di conservazione del campione e dall’esperienza professionale dell’osservatore. 
Da allora la metodologia ha subito alcune sostanziali modifiche, ma la velocità con cui si riesce a catalogare e identificare le specie è inferiore rispetto alla velocità di estinzione di alcune piante. In altre parole alcune piante potranno estinguersi prima ancora di essere scoperte.

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