Risale a 10.000 anni fa l’origine del primogenito dei lieviti, un gruppo di funghi unicellulari che con le loro attività di conversione degli zuccheri in etanolo e anidride carbonica hanno accompagnato il cammino dell’umanità. Processi di fermentazione scoperti per caso dall’uomo, che ha imparato a utilizzarli e ad affinarli, selezionando i microrganismi più adatti a produrre birra, vino, aceto, sakè e pane oltre ad altri alimenti e bevande. È perciò da un unico e comune antenato che dalla Cina, nel corso dei secoli, i saccaromiceti si sono diffusi e fatti conoscere su tutto il pianeta. Sono queste le conclusioni tratte dalle ricerche di un consorzio di laboratori francesi, coordinati dallo scienziato italiano Gianni Liti, che ha effettuato il sequenziamento del genoma e l’analisi del fenotipo di oltre mille campioni isolati di Saccharomyces cerevisiae raccolti in tutto il mondo. Un lavoro effettuato attraverso analisi bioinformatiche di avanguardia, che ha permesso di ricostruire l’evoluzione dei saccaromiceti analizzando il loro patrimonio genetico ed è stato pubblicato da poco sulla prestigiosa rivista scientifica Nature.
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