L’enorme sviluppo delle tecniche analitiche chimico-fisiche (tra cui, per esempio, cromatografia liquida, gasmassa, risonanza magnetica nucleare) oltre alle già note e sempre più sofisticate metodiche cromatografiche di ogni tipo, ha permesso, in questo ultimo ventennio, un approfondimento senza pari delle conoscenze sulle piante medicinali, mentre l’applicazione delle ricerche farmacologiche e cliniche alla fitoterapia, ha prodotto una maggior fiducia del consumatore nei rimedi naturali.
(da Natural 1, settembre 2001)
Da una pianta diffusa in America Latina, Liriosma ovata, utilizzata dai nativi anche esternamente per il trattamento di affezioni cutanee, un fitoestratto che ha evidenziato attività antimicrobica e antinfiammatoria topica, le quali lo rendono un potenziale ingrediente cosmetico, anche per l’azione autopreservante che può impartire al prodotto.
I semi di finocchio sono ben conosciuti per le loro proprietà carminative e in forma di infuso sono spesso utilizzati per prevenire flatulenza e coliche del lattante. Il componente principale dell’olio essenziale, l’estragolo, è però all’attenzione dei ricercatori per i suoi possibili effetti cancerogeni: nell’articolo uno studio sulla sicurezza d’uso di alcuni fitoderivati contenenti questa sostanza.
Rizomi e radici di Curculigo orchioides, pianta diffusa nelle regioni tropicali e subtropicali, sono utilizzati come rimedi in diverse medicine tradizionali orientali. Alla luce dell’isolamento di alcuni nuovi composti attivi contenuti nella droga è stata attuata questa ricerca sulle loro proprietà antiossidanti e sulle potenzialità farmacologiche.
Le moderne tecnologie analitiche sono fondamentali per l’identificazione e la determinazione della quantità di principi attivi presenti in un estratto vegetale, tra queste una di particolare interesse è la spettroscopia nel vicino infrarosso, che permette analisi precise e personalizzate. In questo articolo lo sviluppo di un metodo di calibrazione nato dalla collaborazione tra azienda e università.
Specie arbustiva poco conosciuta, originaria del nord-est della Cina, questa peonia dai bei fiori grandi e profumati è stata oggetto di uno studio mirato a identificare la sua composizione chimica e le relative proprietà biologiche, in particolare quella citotossica.
Il corretto riconoscimento di una droga vegetale è fondamentale per la qualità dei fitoderivati; le procedure di un laboratorio analitico, che devono essere riproducibili, fanno riferimento alla Farmacopea, alle varie monografie di piante e utilizzano la TLC, tecnica di routine consolidata ed efficace, per lo screening e l’identificazione dei principi attivi caratterizzanti le matrici vegetali.